Raccontare come è nato l'Allevamento dei Sauli Grimaldi, non è cosi semplice come si potrebbe pensare.
Immaginate un uomo, figlio di cinofili da generazioni, marito di una donna impiegata e padre di una bambina piccola, che un giorno decide di provare a realizzare il suo sogno più grande: un allevamento di Dobermann.
Immaginate ora lo sgomento della famiglia di quest'uomo di fronte ad un progetto a prima vista cosi poco realizzabile: non è infatti da sottovalutare il fatto che al tempo vivevamo nel centro di Genova, in un appartamento al terzo piano!
Dunque sebbene già in precedenza avevamo avuto varie esperienze con gli Epagneul Breton e i Mastiff, di certo un allevamento era ben altra cosa. Ma, come si dice... quando un sogno chiama, non si può certo far finta di non sentire!
Il primo passo, e forse il più arduo, era dunque quello di convincere la mia famiglia a condividere con me questo mio progetto.
Dovevo presentare a mia moglie il Dobermann sotto una nuova luce; dovevo convincerla che le dicerie sulla razza canina che ormai avevo gia scelto, erano solo leggende metropolitane, del tutto inesatte e maldicenti.
Ovviamente non fu facile. Per troppo tempo si e creduto ciecamente alla naturale cattiveria ed aggressività del Dobermann, per non parlare della sua inevitabile "pazzia senile", ma non mi persi d'animo e giorno dopo giorno cominciai a portare a casa un vero e proprio arsenale di documenti, libri e riviste cinofile che attestavano l'assoluta non veridicità di tali credenze.